Bodam Project, incontro tra elettronica e poesia con “Niente”

I Bodam Project irrompono sulla scena con “Niente”, un brano che fonde la pulsazione ipnotica della musica elettronica e le suggestioni melodiche, arricchite dalla voce tagliente di Pierpaolo Capovilla (One Dimensional Man, Teatro degli Orrori, Cattivi Maestri). Le sue liriche, mai scontate, raccontano la vita quotidiana di un “io” ipotetico, in un viaggio sonoro tra sintetizzatori avvolgenti e parole che colpiscono dritte allo stomaco. “Niente” è un’esperienza viscerale, il suono dell’inquietudine e della bellezza, dove l’elettronica si fa carne e parola. What if. E se l’anonimato fosse la chiave per renderti unico? Giuseppe Di Maria e Francesco Bove, co-fondatori del collettivo, sono personalità artistiche distinte ma complementari.

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Con anni di esperienza nel mondo della musica, hanno unito le loro energie per creare un progetto che fonde generi e culture: dal punk e hardcore di Giuseppe alle radici tribal-funk e reggae di Francesco. Un mix esplosivo che trascende le convenzioni, trasformando la diversità in una firma sonora unica. Dopo anni di dj set dominati dall’energia della musica elettronica nei club, i Bodam Project si preparano a una nuova sfida: portare live un sound ibrido, arricchito da strumenti tradizionali, vintage ed elettronici. Il loro obiettivo? Creare musica che unisca la potenza del dancefloor a un’introspezione capace di far ballare e riflettere. Forlivese doc, batterista eclettico, Bove ha esplorato dal nu metal alla musica tribale, fino all’elettronica più raffinata. Le sue produzioni elettroniche, potenti e coinvolgenti, lo hanno portato a esibirsi in tutta Italia. È durante uno di questi live che incontra Giuseppe Di Maria, dando vita a un’intesa artistica immediata. Quest’ultimo, pioniere della scena punk italiana (Endless Noise, Bad UHF), negli anni ’90 conquista il mercato USA con i Crackdown e l’album “Rise Up”. Negli anni 2000, rivoluziona il suo percorso: apre il negozio Mephisto Streetstyle e il club Alternative Undergroundz, diventati punti di riferimento per la cultura underground. La sua transizione alla techno segna l’inizio di una nuova era, culminata nella nascita dei Bodam Project.

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Pierpaolo Capovilla invece e la voce che dà corpo all’inquietudine. Classe 1968, frontman di progetti seminali, è un poeta del rock italiano. Con testi che attingono da Majakovskij, Pasolini e Céline, la sua arte unisce devozione per il rock sanguigno e impegno civile. La collaborazione con i Bodam Project in “Niente” segna il suo debutto nella techno, un terreno inesplorato dove porta la stessa intensità delle sue letture drammaturgiche: “Ho scritto di un’amicizia distrutta dalla routine lavorativa. La techno è ricerca, non intelligenza artificiale: deve far pensare”. I Bodam Project non sono un semplice duo: sono un esperimento artistico in divenire. Con un secondo brano che arriverebbe nei prossimi mesi e live che mescolano elettronica e strumenti tradizionali, puntano a ridefinire i confini della musica. “Vogliamo essere unici nel messaggio, non solo nel sound”, hanno spiegato in una intervista esclusiva per Sindacato del Suono online venerdì 25 aprile alle 18,30. Un obiettivo ambizioso, ma possibile per chi, come loro, crede che “la musica pensata possa cambiare chi l’ascolta”. “Niente” è disponibile dal 18 aprile 2025 su tutte le piattaforme, distribuito da Kdope e su una label creata ad hoc, Synthomatik, che fonde con raffinatezza il cantautorato introspettivo e le contaminazioni elettroniche, creando un dialogo audace tra poesia e sperimentazione sonora. Synthomatik incarna l’elettronica colta che si fa esperienza live, visceralmente umana, dove suono indipendente e ritmi digitali coesistono in armonia.

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